Sono viva
nel corpo,
nello spirito,
nell’animo,
quindi fammi vivere,
nel corpo,
nello spirito,
nell’animo
e non dirmi
il tuo nome,
voglio che tu
rimanga sconosciuto
al mio cuore.
Amami, amami e basta,
ama
questa mia terra,
non appartiene a nessuno,
avrò tempo per pensare,
per raccogliere le ali
di un angelo decaduto.
Prendimi, stanotte,
voglio ridere
come sapevo ridere un tempo,
nell’illusione
di sogni infranti,
ricopri il mio corpo nudo
con petali
di papavero rosso.
Fammi morire,
fino a quando dalla gola
uscirà l’ultimo grido
del dolore.
Domani mi sentirò
meno triste, al mattino.