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Ametista

Vagando per dolci ricordi
respiro mosto di neri caldari.
M’inebrio
palmenti d’ambra colata
succosi alla vista.

Fatica scolpita in giare.
Sorsi di racconti
da volti semplici
zampillano
cantando d’ottobre.

Calici innamorati
raccogliete in abbraccio
fruscio di morbida pesca.
Il biondo coronato da pampini
nudo di bugie compensa la compagnia.

Oblio di caldo vetusto
rubilia l’occhio
assetato di nuovo amore
frugo nel tempo
nulla ridà.

 

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5 commenti:

  • laura cuppone il 23/04/2007 20:19
    suggestiva, sentita, malinconica e nostalgica... la fredda realtà e il ricoldo, caldo e sognante...
    niente potrà toglierti ciò che hai vissuto e che il ricordo conserva per te. L
  • Rudy Mentale il 26/10/2006 20:14
    Ciao Michele.
    Sinestesi a parte, mi pare che sia la metrica a scricchiolare un po'.
    La proprietà linguistica non ti manca certo, né tantomeno la vena poetica, ma al posto tuo cercherei un po' di più la rima o l'assonanza per renderne più scorrevole e musicale la lettura. Ovviamente si tratta di un'opinione.
    Viva i poeti
    Rudy
  • Teodoro De Cesare il 05/10/2006 19:44
    Evocativa
  • Giada Staffieri il 27/09/2006 16:57
    piacevole lettura.

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