Vagando per dolci ricordi
respiro mosto di neri caldari.
M’inebrio
palmenti d’ambra colata
succosi alla vista.
Fatica scolpita in giare.
Sorsi di racconti
da volti semplici
zampillano
cantando d’ottobre.
Calici innamorati
raccogliete in abbraccio
fruscio di morbida pesca.
Il biondo coronato da pampini
nudo di bugie compensa la compagnia.
Oblio di caldo vetusto
rubilia l’occhio
assetato di nuovo amore
frugo nel tempo
nulla ridà.