Non puoi stare contemporanea-mente davanti al calore del forno
e volare tra le alte pale alate di un mulino a vento
tempi disumani ritmi assurdi
il pane è bruciato le tue ossa macinate
quale ingranaggio mostruoso si è inventato l’uomo
per creare tempi a lui morti impedendosi di essere l’amante della sua anima
grane mantenute in mortali granate da pochi uomini dieci multinazionali cento chiese mille famiglie avide di potere
come posso canta-re di spirito saggio ai Tuoi occhi smunti dalla fame
di quale rivoluzione posso parlare oggi non conoscendo neanche più chi è il nostro vero nemico
in quale piazza furibondo scendere se non in noi stessi in un in-contro scontro fra i vari me
la violenza esterna ci ha sempre fatto cadere dalla padella alla brace non migliorando mai le cose provocando all’essere umano sempre più povero in se stesso soltanto un addebito di sofferenza in più
non rimane che rivoluzionarci dentro ritrovando la via del sole interno quale sogno d'astro fisso
l’unico vero paradiso in noi di una terra dal corpo promesso
ad un funerale vado in-cravattato nel vago strangolato da un cordone siderale non posso essere che triste non potendo esultare per un aldilà lontano dove non sono mai andato pur essendoci probabilmente nato
dammi ti prego una breccia uno squarcio d’azzurrato cielo in terra prima di essere da
fatal-mente azzerato
dona all’in-se-mi-nato i semi del divino rosso papa-vero
soltanto pane vero lievitato fra le oppiacee calde indu-l-genti braccia
dell‘Amore
Fermati illuminaci nel nostro eterno mezzo-giorno con le ombre di mezzanotte
appagate
oh Sole!!!!