Pensieri e parole
che spesso fanno male al cuore,
trottano
a voler fuggire,
catturando il niente.
Pumblee nuvole
volteggiano come fantasmi
elargendo sensazioni efferate
di infantili gioie
e maturati dolori.
Dalle maree più profonde,
involontariamente compaiono
le memorie di ieri,
getto una pietra
e guardo l'ondulazione fluire.
Intravedo pareti senza riflessi,
imprendibili immagini di fragilità,
iniquità di schegge di idee
sopraffatte
da chissà quali misteri della mente.
In un tranquillo viaggio,
riprenderò fiato,
sventrerò la mente dai ricordi,
non posso più stringere l'acqua nel pugno
e fermare il vento con le dita.