e...
volo
di pura fantasia
non appena Pudore diverrà
Plasmon per putridi squali
ove dell'onda l'autoritratto
fionda al risentir lo sfratto
ed il tenero teso manichino
cavalca all'ombra del delfino
senza destino nè malore
caccia nel più araldico scialbore
e non appena quel barbiere
tra i più vecchi del mestiere
reciderà le sacre sponde
ove più nulla urla e risponde
ove spettri lungo la riva
ridere ai vivi
sotto ad un cielo d'oliva
nella più cupa notte tardiva
ravviso ed odo specchiarsi nel placido
riflesso d'un acido
e mentre su per la luna il bifolco va curando
ferite d'un grembo di fiato pressochè blando
piaccia
e l'oDio voglia
ch'io diventi: polvere putrefatta
sempre meno nera bensì scarlatta
bagnata e rimpinzata
come Ampolla d'Acqua ossigenata
d'uovo il tuorlo...
... anche se non saprei poi a chi sottoporlo.