Innestandomi quel mio lato oscuro
di cattivo selvaggio
tendo a sfogliarmi a recuperare le mie radici profonde lese per la mia natura di corteccia cerebrale
il mio lato carnoso rosso fuoco nerastro
Occhio alla gemma inconscia
ti spacco il muso bianco inglese
torno ad essere vero forte franco ciliegio in linfa vitale
di dolcissimi frutti buonissimo
nel mio durone nero “vigno-là “sui miei lunghi rami protesi all’infinito si posano splendenti gli uccelli del Sole
in beati pacifici cinguettii sul mio gambo giambico a doppio frutto d’Amore