Dolce Arvento
dalla limpisa corrente
in tante cascate ricadenti
dalle rive or ardite
or dolci, declinanti,
è bastato un solo intervento
a cancellare la tua sorgente.
Alla tua fonte
spegnean la sete
gli armenti pascolanti
sugli ameni colli.
Ascoltavo
il loro scampanellio
che si confondeva
con lo sciacquio
della tua acqua,
tutt'intorno pace
solo qualche fuscello
trasportato dal vento
o qualche volo d'uccello,
sulle sponde fiorite
multicolori volavan
le farfalle
e le libellule mostravan
argentei riflessi
mentre sciami d'insetti
nella calura asfissiante
m'infastidivano continuamente.
Quanto rimpianto
dolce Arvento,
quante serate liete
vissute nella tua quiete,
quanti momenti felici
all'ombra dei tuoi salici,
oggi tu sei secco
ed io invecchio
Aramndo Pascale