Quel dì si va per cimiteri
metter fiori, accender ceri
a pregare son pochini
per quei morti poverini.
Tutti gli altri fanno ciance
si strofinano le guance
nella gara coi vicini
tra sberleffi e sorrisini.
Là si parla di progetti
senza essere architetti,
si rifanno i conti in tasca
al parente che sovrasta.
Per quei poveri defunti
fatti lustri dai congiunti
è una saga molto strana
laica, vana, un po' pacchiana.
Alla fine della festa
tutti a casa in compagnia:
c'è chi mangia caldarroste
e chi brinda in allegria!