Torna la sera, torna
la maschera appesa
sull'attaccapanni.
Tra lenzuola di luna s'affonda
un mare crespo, un'orgia d'onde
prigioniere su corde d'equilibri
gocce salate si schiudono
da due neri bottoni
fra due asole bianche.
S'asperge nel sonno
il brusio dell'anima.
Un rullare lento su marea
sotto pelle viva, scottata
poca pelle
troppo nuda
troppa vita
che maschera non copre,
discende, silenzio e pace sù
nell'aria estiva, d'agrumi e lavanda
e migrano le stelle
e migrano i pensieri
nel lago di ninfee e orchi.
È lì, che si pescano i sogni.