Ammiro questa immensità
che si apre come un bucaneve
dinanzi ai miei occhi marroni.
Nuvole arricciate tra loro,
sembrano giocare leggiadre e creative
si avvicinano tra loro e si toccano,
si sfiorano e scoppiano creando fulmini e tuoni.
Il mare risuona in questo piccolo immenso luogo,
rifrange le onde su Capo Caccia,
rifrange le onde sulla sabbia.
I suoi singoli granelli sono sollevati dal vento che,
continuativo, soffia accompagnando
i pini marittimi verso profumi lontani.
Scuote frettoloso le chiome degli eucalipti
che parvero danzare, accarezzate dal leggero vento.
I profumi della macchia mediterranea inondano l' aria,
ne comprendo il loro valore, la loro vastità.
La terra è nera e brulla, umida, bagnata a tratti,
fangosa o polverosa.
Si cammina veloce, con le mie All Star,
perchè il miracolo divino arriva veloce e,
non risparmia nessuno.
Il tempo di accorgermi che,
velocemente inizia la pioggia ed invade tutto.
Il tempo di entrare in macchina, meravigliato di fronte a tutto questo potere.
Rinfrescò tutto.
Rimasi li, ascoltai silenzioso ed attento tutti i battiti della pioggia,
violenta batteva sul vetro della macchina,
violenta picchiava la terra,
benevola la rinfrescava,
come a tutti noi.
Di fronte a tutta questa immensità la pioggia
mi catturò trasportandomi in un altro mondo,
fatto solo di pace, picchietti e rumori di pioggia..
un mondo di nuvole e di fulmini,
un altro mondo, che era violento ma continuativo e,
dove si sentiva...
..''giuseppe è finita, esci fuori!''
sorpreso uscii,
e mi meravigliai di tutta questa immensità,
e di tutto questo potere.
Il sole splendeva verso un tramonto spettacolare,
uno dei tramonti più belli che abbia mai visto.