Una voce s’allunga languidamente nelle sue vocali in consonanze divine
si perde definitivamente modellando in verticale sull’orizzonte dell’essere
l’atmosfera primordiale
d’un canto in danza
richiamando
in noi
echi
leggende
versa nella memoria
dell’anima
i versi
del suo infinito
amore
risvegliando
dolcemente
con vellutate dita
l’assopito amato Sole in un chimerico utopico incanto