Depredaste la memoria:
ma misere foglie
furono proiettate,
e nelle pupille
voi credeste,
lucidi diamanti
toccare...
Nel cuore, a noi rimase
una tonda goccia di miele;
nudi del mondo, ma
avvolti dall'armonia...
e voi, crudeli ciechi
vi sbarazzaste
del Custode incomodo,
lanciaste coccarde in onore della vanità!
Ma...
il futuro calice
avveleno' le menti;
la Fenice inchino il capo,
e l'azzurro del cielo
esplose.
Sentimmo profumo di terra,
ed onorammo Te
un Dio selvaggio e giusto,
avverandosi il Domani.