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Ho scelto te, Lucilla

Ho scelto te, Lucilla,
e, credimi, fra tante.
Se ho scelto bene?
Ho scelto, questo è il punto.
È a te che sono giunto,
e tanti m’invidieranno,
ohimé, mi malediranno,
ho come un presentimento che mi assilla.
Ho scelto te, Lucilla,
non solo perché sei bella, o che so io,
ma anche perché in grembo hai un bimbo mio…
Ehilà, scherzavo, ma ti pare!
Come potrebbe essere, del resto,
se dici sempre: “Amore, ti scongiuro! ”,
quando t’accorgi (e sempre troppo presto)
ch’è diventato molto, molto duro?!
Della mia scelta, cara, forse ne convieni,
siamo felici entrambi e siamo lieti.
Non voglio con questo dire, credi,
che tu debba per sempre essere mia.
C’è chi va via, si sa, con un saluto,
del pari, dopo un secolo o un minuto,
ed è per questo che mi meravigli:
perché sei qui, sei qui e non crei scompigli.
Non t’avrei scelta, no, non l’avrei fatto,
se non ne fossi stato tutto preso.
Ho reso o no l’idea?
Della mia colpa, amore, solo tu sei rea.
Come succede spesso anche nei films,
quelli ad effetto:
un “ciak! ” e ho scelto,
senza basarmi troppo sulla trama.
La fine? È strana; ma non l’anticipiamo.
Amore, ma che fai?... Oddio! … Ti amo!

 

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2 commenti:

  • Andrea Santiglia il 27/09/2009 13:00
    Grazie del commento, Daniela... e degli auguri!
  • Anonimo il 24/09/2009 07:43
    D'istinto il modo più bello, rischioso, ma appagante. Se è autobiografica... auguri!!
    Un abbraccio a voi!!
    Dani

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