Vanno di pari passo le lucciole e lanterne;
sono poco diverse e poi le stesse
danno una mano a fantasticare.
Nella tetra dimora dove vive un mostro
anche un po’ di luce vi si addentra;
e, se di più nel castello del sovrano,
si prendono per mano lucciole e lanterne,
abili equilibriste e giocoliere,
danzano nel mezzo di ambedue
su una fune che si consuma lenta...
Nella stanza della solitudine il buio non mente:
nella parete secca e abbandonata
dall’intonaco che fu d’un bel colore,
una croce silente annusa un fiore
perché conosce in eccellente modo
la differenza tra lucciole e lanterne;
ma per compiere una’azione ria o buona,
lascia lo stupore oltre l’orgoglio
in un ventaglio nel pieno dell’estate
quando l’ebete si copre fino agli occhi.