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Poesia

Incastonate in iridi
Evanescenti
scivolano inesorabili
aspre gocce
di memoria...

La parola, il silenzio,
la rabbia, l'orrore,
attonite osservano,
silenti,
l'inesplicabile destino
dell'uomo, della sua vita...

Sangue richiama altro sangue,
grida altre grida,
in un vortice incessante
di odio e pietà,
attesa e terrore,
angoscia e speranza...

E tu, qui, sola
misera Poesia,
umile parola,
che aspetti ancora?

Vorresti gridare,
ma t' han rubato la lingua;
vorresti rialzarti,
ma t' han preso le gambe;
vorresti consolare,
ma t' han spezzato il cuore...

E mentre resti qui,
muta e immobile, giunge improvvisa
una brezza,
un soffio di speranza;
puoi ancora gridare,
rialzarti, consolare...

Fallo ora e poi ancora,
e ancora
sino a che non avrai più
nè voce nè forza
e soggiogata avrai così
l'infinita barbarie umana.

 

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6 commenti:

  • Paola Paudice il 01/10/2009 20:39
    eh già... qnd s inizia a dimenticare xsino cm s scrive è decisamente un segno del trp sonno... xd! cmq grasie mille
  • Zeta Zeta il 28/09/2009 23:51
    sisirazione o ispirazione meglio che vado a dormire
  • Zeta Zeta il 28/09/2009 23:50
    mi piace.. e la devo rileggere perchè mi da isirazione... c'è molta forza mi piace e l'ho detto 2 volte
  • antonio castaldo il 28/09/2009 17:19
    complimenti! bella... bella... bella...
  • giusi boccuni il 26/09/2009 13:25
    bellissima, brava!
  • Vincenzo Capitanucci il 26/09/2009 09:18
    ancora... ancora... ancora... fino... al tuo ultimo filo di voce... soggiogando... l'infinita babaria... umana..

    Bellissima Paola... un umile... forte parola... di Pace...

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