Su di un piano inclinato
sento scorrere la mia vita:
più breve mi appare il tempo,
sempre più corti i giorni
e sprecate le ore concesse al sonno.
Ormai i giovanili sogni
cedono il passo ai ricordi
e qualche rimpianto affiora.
Il gelo si è posato sull'ardore
che un dì bruciava dentro
e spento è ormai quel fuoco
che la speranza alimentava.
A poco serve la supina agiatezza
senza l'incosciente ottimismo
dell'età più bella, dov'era assente
ogni lugubre pensiero e la vita,
con la prestanza del corpo
e l'energia della mente,
annunciava sorridenti promesse.
Allora l'erta che si percorreva
non era fatica ma gusto
di superare ostacoli,
per trovarsi vincitori sulla vetta.