La sterile danza
delle ripetute sillabe,
plasmano
l'errore dell'incompreso riflesso
di un'immagine distorta,
braccando
speranze e giustizia.
Bramo di recidere i lacci,
divellere le catene,
levare in volo il macigno d'esistenza,
svellere la vita da vincoli di mura recinte
nell'intermittenza dei rumorosi pensieri.
Agogno la via d'uscita,
spasmodicamente,
ma il marmoreo silo,
mi irrigidisce e mi arpiona.
Arranco il respiro
che faccia a pezzi il fardello dal cuore,
concedendomi il tempo
di finir di sognare.