Vita dura, Dodò.
Vita con la povertà tenuta per mano..
Tutti i giorni solo a campare
pensando: domani come sarà?
Ma tu volavi lontano.. con il pensiero.
Volavi di sorrisi
con occhi scuri splendenti,
con parole pronte
per consolare, per convincere
che nessuno poteva essere
solo e perduto
con te vicino…
Giocavi felice
quel maledetto giorno.
Un tiro a un pallone
in un campo di favole,
e credevi alla gioia
tu, che eri un bambino
ed eri angelo nel cuore…
L’inferno, con il suo demone,
come voragine improvvisa,
s’apriva e ingoiava il tuo respiro..
Pallido, nel lettino bianco,
occhi chiusi e pensieri
vaganti nel buio,
combattevi la tua battaglia
e ti aspettavano, Dodò.
Aspettavano le tue parole,
le tue risate, i tuoi sogni
da ascoltare, ancora.
Ma un filo di voce non ha
annunciato il tuo ritorno
anche se eri angelo nel cuore.
Guardi, di certo sconsolato
ora piangere te quaggiù,
per sempre,
Dodò.