Vedrei languire il sogno
arroccato a momenti
che appariva
quel sorriso, incerto sì,
ma dove occhi non mentivano
il desiderio…
e volava adagiandosi
a riposare
su labbra che risuonavano
passaggi di parole
sfiorate
da ammiccanti sguardi
a invaghire il tempo.
Piccoli gesti
accoglienti il cuore
che non avevano fretta
di concludersi
nel distacco.
E lasciavano umori
di corpi caldi
che la voce roca
della mattina
rendeva ancora sensuali
di danza.
Vedrei languire,
ora anche quella visione
di brillio di raggi sui tuoi capelli
che m’intenerivano
tra le dita di carezze.
Guardo un cielo
appena offuscato da una prima nube
che annuncia gocce in ore
prossime di tempeste
e sento il freddo scivoloso
su gote impallidite
d’amore lontano.