Tu che pervadi e possiedi
fammi esplodere il sangue
accelerare il battito
devastami
sono stanco di squarciarmi le vene per il lungo
offrire il sangue su marmi freddi
irriconoscenti
mondami
succhiami ogni liquido
lasciami asciutto
definito e terso
splendido, in equilibrio, possessore dell'Attimo
scioglimi e dammi
la decisione per coagularmi ancora
allontanami dai discorsi banali
dai portatori di Luce che non hanno mai
penetrato il Buio
dalle griglie e dai ritornelli
che diventano strofe, occupano ogni verso
bruciami di urgenza
sangue sul pugnale
o morirò in questa apnea
in questa amministrazione dei tempi
dei sentimenti
in questo sempiterno squallore