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Miseria e ricchezza
Mi puzzan la mani
di zolfo e di rame,
nelle narici non ho
ossido di carbonio
cemento e catrame,
son tutti veleni,
i primi però,
curan la frutta
che vita ci dà
i secondi invece
danno morte soltanto,
con le mani screpolate
con la pelle bruciata
dal sole e dal vento,
principe mai sarò
in raffinati locali
o di moda atelier,
ma saltentante giullare
tra succosi
grappoli d’uva,
e dorati
campi di grano,
ed invito ognuno
a venire una volta,
una volta soltanto
a gustare con me,
miseria e ricchezza
che la terra ci da.
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