Vorrei vedere nei tuoi occhi il sole,
quel sole antico della giovinezza
in quell’estate della fanciullezza,
in cui ci prendevi per mano…
Tu avevi allora un hobby:
era la pesca. Con te ci conducevi
alla marina; poi, ci mostravi
in fra la sabbia fine,
i bianchi sassolini,
le tue pietre “bambine”.
Tu avevi nello sguardo
la poesia
di luminosi spazi,
oltre le siepi.
E passò il tempo:
diventammo adulti;
giungevano gli eventi negativi,
che spensero i tuoi occhi di sole;
o quante, quante volte
ti chiedevi:
“cosa c’è oltre la vita? ”
Tu t’ammalasti / e non dicevi niente
Per non far soffrir / la mamma e noi.
Inesorabilmente, / entravi in ospedale.
Colà, tu conducesti / la dura tua battaglia…
Oggi stai meglio: ho pregato i Santi.
E sono gli occhi belli,
il Mare stanco,
che ha combattuto
contro gli uragani…