Non avrei mai voluto perderti.
Figlia di un momento particolare
della mia estate, sei vissuta
coperta di granelli di sabbia,
di faccia in pieno sole.
Crescevi come un onda lunga,
una risata chiara.
Il primo vento ha disperso
il fumo del fuoco, in spiaggia
una notte.
Mi hai abbracciato stretto,
ma avevo già sentito molle
quel contatto.
La marea tornava bassa.
Al cadere imprevisto
di pioggia a settembre,
non ho più scorto il tuo sorriso.
Forse avevi capito. Forse iniziavi
il patimento.
Al gelo del mattino d'ottobre
ti ho trovata immobile sotto
il mio portone. Attonita di
tanto freddo, sconosciuto.
Non avrei mai voluto perderti.
Novembre è il mese dei morti.
A Natale festaggiavo solo,
l'apertura di un regalo.
Tu eri ormai soltanto un riverbero,
un gesto incompiuto di
poco conto.
Ho formalizzato l'addio.
Un biglietto d'auguri
per il nuovo anno.
Forse non l'avrai neanche letto.
Come io non ho letto il tuo.