Il rumore della pioggia
irrompe nei silenzi del cuore,
la solitudine del pensiero
si apre a un ricordo lontano, ,
a quella sera passata
in una città ormai remota,
da una finestra guardavo il cielo,
da bambino speravo la neve,
utopia nella notte d’ autunno,
anche nel freddo di un città alata.
Nella memoria si aprono
immagini, mia nonna,
una voce lenta che scandiva
quei pomeriggi noiosi,
un affetto sincero, indimenticato.
Ricordo l’ odore del legno
emergere dai mobili antichi,
il vento freddo nelle passeggiate
con mio padre, fino al castello,
penso a quel mondo finito
in una tragedia improvvisa
penso alla natura indomata
costante ribelle alla eternità
della civiltà umana.