Seduta su una sedia che non c'è
convinta di esistere,
osservo il castello,
costruito con tanta attenzione,
crollare,
mattone dopo mattone.
Eppure le fondamenta mi parevano forti.
Corroso dal tempo,
consumato dagli anni,
si va deteriorando.
Siamo voluti salire troppo in alto.
Come oggetti manovrati da noi stessi,
eravamo convinti di aver trovato una perfezione
che non c'è mai stata,
solo ora mi rendo conto
di non essere mai esistita.