mesto mi volgo sull'irta via della vita.
nell'aere odor di acre e di soave.
invano cerco l'astro che splende
ma cupi sono i miei pensieri,
come giorno di pioggia
e aride le mie membra,
come terra esausta.
appresso è la sera.
bramo sia lieve il suo tocco,
come quello di madre che il pargol suo vezzeggia
e pietosa carezza sublime quiete infonde.