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Figli

Figli… fogli di giornale che volano nel vento,
scrigni di dolore sepolti in un deserto di tormento,
vorrei leggere il libro sconosciuto della vostra vita senza me,
vorrei scrivere una pagina col sangue e con le mie foglie di te.

Figli… immagini di corse a perdifiato e facce accaldate,
giochi nell’erba sotto il sole cocente dell’estate,
riflessi di luce su onde sconfinate della mente,
vorrei tenervi in braccio e cullarvi dolcemente.

Figli… notti insonni tra pianti, favole e aspirine,
lunghi giorni tra libri colorati e giochi senza fine,
siete cresciuti e l’orologio della vita ha perso le sue ore,
siete cresciuti e un muro di cemento ha sbiadito il suo colore.

Non più uno sguardo, non più una parola anche ferita
per chi un giorno ha deciso di riprendere in mano la sua vita.
Offesi, delusi, sordi alle lacrime e alle richieste di perdono
avete chiuso il vostro cuore a chi un giorno della vita ha fatto dono.

Vagavo per strade sconosciute in cerca di calore,
cercavo in schermi colorati scampoli d’amore;
mi sentivo ormai un padre di cartone
per voi che vivevate una vita di passione.

Adesso che cammino per strade più sicure,
adesso che ho vinto tante mie paure,
vorrei giocare con voi in un giardino immacolato
guardare i vostri occhi e restare senza fiato.

Parlare, parlare della vita e del futuro,
abbattere con sguardi e con carezze il maledetto muro,
ma non ci siete più e io chiedo solo un dono,
di poter un giorno avere una lacrima e un perdono.

 

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9 commenti     0 recensioni    

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9 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 05/11/2009 14:38
    Contro l'affetto, i sacrifici, il perenne immolarsi di un padre le distorsioni di pensiero dei figli, chiamiamole così. Padre, per i latini "genitor", colui che ci ha generato. La prima persona della Trinità. Non perché lo sia anch'io, ma nella Bibbia si legge < Benedietio patris firmat domos filiorum >, la benedizione del padre consolida le case dei figli; e questo padre, malgrado tutto, continua a benedire i suoi figli suggellando la sua benedizione col la richiesta di affetto e di perdono. Come si può dimenticare la figura paterna? Perfino nostro Signore Gesù, Dio Assoluto, non seppe fare a meno di affidarsi al Padre in punto di morte <In manus tuas commendo spiritum meum>, nelle tue mani raccomando il mio spirito. Sarebbe troppo lungo e complesso commentare adeguatamente questi commoventi e meritevoli versi di Rocciolo, ma io mi fermo qui, raccolto in opportuno silenzio.
  • Anonimo il 31/10/2009 13:54
    "Non più uno sguardo, non più una parola anche ferita, per chi un giorno ha deciso di riprendere in mano la sua vita."

    Come non darti ragione, Vincenzo?? Nonostante io sia una figlia e non sappia, ancora, cosa vuol dire essere genitore, percepisco l'intensità della tua preghiera e mi commuovo di fronte all'umiltà della supplica che rivolgi ai tuoi figli. Si legge, nelle tue parole, il pentimento di un uomo che, esploratosi, ha scoperto e compreso i suoi errori, le sue mancanze...
    Di un uomo che si è scoperto semplicemente... uomo.
    L'essere umano inciampa, cade ma, in lui, inconscia, più forte del dolore per la ferita che ha rimediato, c'è la voglia di rialzarsi, di rimettersi in piedi, di ricominciare a correre, di... vivere. È forte in te questa volontà, Vincenzo, e la si avverte. Hai una voglia matta di "ricominciare" con i tuoi figli, di parlare con loro, di dimostrare loro che vuoi e puoi essere un buon padre per loro, che sai essere il loro padre.
    A scalfire, smorzare e sfiancare questo tuo entusiasmo inconsciamente consapevole c'è, però..."un muro", "il muro". Eretto proprio da loro, dalle persone a cui vuoi probabilmente (nonostante tutto) più bene al mondo: i tuoi figli. Da troppo tempo in costruzione, appare, giorno dopo giorno, sempre più alto: sempre più difficile da scalare.
    È il duplicarsi del dolore: alla sofferenza per l'indifferenza di un uomo nei confronti di un altro uomo, si somma quella, di per se enorme, per l'indifferenza di un figlio nei confronti di un padre.
    Posso solo immaginare quanto "il silenzio di un figlio" possa scavare, corrodere, lacerare.
    Lo strappo, il vuoto che si crea inevitabilmente è talmente ampio che anche una "parola ferita" (cioè, oso interpretare, una parola di offesa) basterebbe per ricucirlo un poco.

    Non si può precipitare in eterno, Vincenzo. Non si può cadere infinitamente, sempre più in basso. Verrà il tempo della risalita, Vincenzo. Magari sarà lenta e richiederà un ulteriore sforzo di pazienza, d'amore e di comprensione da parte tua ma... verrà, ci sarà.
    Spera, credi, prega, ancora, Vincenzo. Scrivi se ti aiuta a parlare con e ascoltare te stesso, a scoprirti ed esplorarti; fai di tutto per non fermarti, per non perdere il tuo entusiasmo, per non smettere di cercare.
    Cercando troverai, ne sono certa.
    Verrà il tempo in cui i tuoi figli ti lasceranno condividere, a pieno, la loro felicità e condivideranno la tua.

    Un abbraccio, Vincenzo, e complimenti per la stupenda e amorevole preghiera.
  • Anna Maria Russo il 27/10/2009 12:09
    si sente il dolore di un padre.. ti auguro che il perdono arrivi con tutto il cuore... io dico ai miei figli capirete quanto ama un genitore anche se a volte sbaglia, perchè sbagliare è umano, quando diventerete genitori.. un abbraccio
  • Sarah K. il 19/10/2009 11:24
    che carina!!!
  • Antonio Pani il 17/10/2009 11:45
    Bella, mi è piaciuta. Chi è capace di provare ed esprimere sentimenti così importanti, non può non trovare e vivere ciò che desidera. A rileggersi, ciao.
  • Anonimo il 16/10/2009 19:02
    Bello trovare questa poesia tra le tue
    bello, perchè ne abbiamo parlato tante volte, anche quando la negazione si faceva forte, per non far uscire quel dolore, quella disperazione per questa assenza.
    Sai cosa spero per te, non c'è bisogno che ti dica niente
    sono felicissima che tu abbia scritto questa
    veramente felice
    so di questa spina, e spero che tu un giorno possa ancora parlare a loro, aprire quel libro azzurro e raccontare a loro del tuo amore, delle tue mancanze e del tuo immenso dolore.
    Ti abbraccio Vincenzo
    Grazie per aver aperto il tuo cuore nuovamente...
    Angelica
  • anna rita pincopallo il 16/10/2009 16:15
    veramente molto bella bravo
  • Dolce Sorriso il 16/10/2009 16:08
    davvero stupenda Vincenzo
    smack
  • loretta margherita citarei il 16/10/2009 16:01
    lo avrai, bella

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