Ragion d'essere
e ragion di vivere
i tuoi attimi rubati al tempo.
Celi tristezze
dietro un sonoro sorriso,
cornice d'avorio
ad un volto ancora bambino.
Son nocciole i tuoi occhi
che ammoniscono
ed amano,
e mi amano
come fossi cosa preziosa.
Ed il viso,
dipinto da mani calabre
e partenopee,
è il teatro adiacente
al mio petto,
e dove ogni giorno
recito la quotidiana
esistenza.
Le spalle si aprono
come un verde campo
al caldo di luglio,
ed ospitano il grano
dei miei sbagli infantili.
Sei bello
come arcobaleno di luce,
come astro nascente,
come pioggia d'estate,
come il profumo del vino
nelle botti di papà
quando eravamo bambini.
Sei bello,
fratello mio,
come un mare in tempesta,
su cui la fragile barca
di carta che sono
non è mai naufragata.