Lo squalo mi accarezzò
dentro la spelonca,
sorriso appuntito
imbrattato di sangue.
Mi disse che il tempo era giunto
per noi creature del mondo liquido
di sterminare i cacciatori di code.
Il tempo del risveglio,
dopo fasi di soggezione,
il tempo di combattere
per il nostro amore
unico il mare.
Lo guardai, stretta al tappeto verde,
e rimasi in silenzio
come sempre
se non canto,
ma il mio cuore fece un balzo
al mio uomo pensando.
Non sono nata per tradire,
non sono nata per servire,
non sono nata per morire
qui, fra i marosi,
aspettando che lui
anneghi e riposi
fra pensieri più bui.