Silenziose nebbie si intrecciano
tra i rami di questi castagni,
dileguandosi ai primi raggi del pallido sole.
Dolcissimi frutti attendono speranzosi,
memoria di trascorsi d’amore vissuti,
di mani callose e fumosi camini.
Invisibili scoiattoli accatastano ghiande,
attingendo ad ancestrali ricordi,
eternando il fluire del tempo.
Allodole rivolgono al sole i lori ultimi canti
celandosi tra le odorose foglie
di antichi noci simboli di una sola eternità.
Fragranze di muschio e di funghi
si mescolano alle freddi correnti
giunte da est, lasciandosi trasportare fino a me.
Io,
appoggiato all’umido legno di questo abbandonato rifugio,
attendo nel bosco dei miei dolci ricordi,
l’autunno, per potervi svelare un segreto:
lo sbocciare di una nuova prima - era.