Offrimi il pane fragrante
e una buona cioccolata
calda,
con un sorriso al mio risveglio.
Fammi ascoltare le canzoni
disperate di Brèl,
con voce di cristallo.
recitami le poesie di Neruda.
Stringimi forte al tuo seno!
Parlami del mio io che non conosco,
del mio io che tu conosci,
radice di sangue che vibra
inerte nel tuo utero.
Accenna con passi frenetici di danza
ad un Sirtaki egeo,
nelle sere d'inverno, nella solitudine,
suona al piano le note struggenti
dell'Adagio di Albinoni.
Parlami ancora del mio non essere,
delle mie labbra senza parole,
dei miei occhi senza luce,
del mio cuore senza battito,
del mio Nulla senza domani!