Con mani conserte stai,
ad osservare un cielo lontano
intriso di sangue,
per paura di non capire
come il mondo sbiadisce
tra lame metallliche.
Con parole confusi parli,
di un tempo senza tempo,
di incudini di meteorite,
martellanti nel cervello assente.
Lucia... Lucia... mi senti?
Oltre il baratro, come giavellotto,
lanci il tuo corpo,
spoglio di un'anima senza confini.
Adesso baratti la tua bellezza,
in un non senso di dignità perduta,
intrecciando amorfe e banali sensazioni
che camuffano il tuo essere.
Lucia... Lucia.. non acolti?
Tra le incomgruenze dei falsi sorrisi,
tra miti dissolti e le lacrime,
dove entità nascoste ti deridono,
ti lasci morire senza aperanz,
nei vani risonanti
della stanza dlle illusioni.