Piccole le tue mani
che dilatandosi
m'avvolgevano il viso,
e come m'abbandonavo
nel buio protetto,
prendendo respiro
da mille fatiche.
Nelle tue mani,
bianco cristallo,
centellinavo acqua sorgiva,
mentre fuori il frastuono,
mi raggiungeva attutito.
Nelle mani del mio amore,
affido il mio presente,
le attese, le speranze,
i pesi oscuri e leggeri.
Ora è la stagione della semina
piccolo uomo, e dalla pazienza
germoglieranno virtù,
per molti sarai individuo,
per me: persona!