Sagome non ufficiali
respirano il primo mattino
tra tinte di verde
e l'opaco sole
di una città straniera.
Gradini di marmo
le sorreggono
tra sorsi di caffè
amari e giorni d'esilio,
d'identità sradicata.
Un'alba lontana
ancora non le solleva;
fortemente prigioniere
di recenti crepuscoli
e freddi risvegli.