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Sepoltura
Le mie dita
rapite dal senso d'abbandono
scorrono in moto inverso
sui merletti ruvidi
di questi ruderi
una volta
gloriosa torre d'avorio
d'ebano
e marmo
Distinguo
lamenti uditi appena
da folle trascinanti
grigie figure
dal deserto al fiume
e cerco di rilassare
le mie palpebre stanche
in una volontaria chiusura
di sipario
ma tese
m'insanguinano gli occhi
e guardo
lampeggiare il mio riflesso
nell'acquitrino verdastro
pozza di speranza
ai miei piedi
Dove sei
mia volontà perduta
dove
ti hanno gettata?
Mai
verranno a riprenderti
Se solo la pioggia potesse
annegarmi
se il vento
disfare potesse
le mie fattezze
in cenere
se la mia pelle tiepida
smettesse d'esser liscia
come una foglia lucida
o il petalo
se questi pensieri
potessero ingoiare
e sublimare...
se questi capelli
irriconoscibili frattaglie rosse
sparsi sul mio profilo terrorizzato
smettessero di schiaffeggiarmi
se il mio ventre vuoto
non desiderasse la morte
trapassato dal desiderio
dalle tue membra
ghiacciate
forse...
Forse potrei decider di seguire
quella folla vagante
e lasciar cadere a picco
queste povere pietre
tra i flutti e la pece
Ma Il mio spirito
disubbidisce al logico
e resta un contrappeso
e lascia al caso
ricordi
stremate carcasse
senza degna
sepoltura...
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1 recensioni:
- Piaciuta.
- Ero sicura che avresti capito le mie intenzioni e riconosciuto la mia voce
- Nico
quando mi leggi
standomi a gomito
e non di fronte
sei sale
.. per me
grazie
Laura
- ... non é caratteriale
in me
assistere alla vivisezione
seppure in buonafede
di un mio delirante
insignificate
infinitesimale
eterno momento
ma voglio ringraziare caldamente cristina, seppur con un pochino d'imbarazzo, per l'analisi accurata e attenta, per la scomposizione
e per l'intuito...
"The Others"... é una penombra che piace anche a me... come i forti contrasti.. o le profondità cromatiche dalle infinite sfumature...
grazie cristina...
un bacio
Laura
- Sgorgante smarrimento del primattore invisibile in mezzo a un numeroso pubblico silenzioso, davanti ad un palcoscenico senza sipario, dove entrano es esono di scena soltanto suoni di richiamo. N
- Ho trovato immagini saporite senza dubbio frutto dell'amore per un gusto semplice e raffinato della parola proprio come gli anelli di chi lavora all'uncinetto con cui crea trame complesse. Farei solo un appunto sulla forma in quanto alcuni versi sono più adatti alla prosa, altri perfino alla diaristica. È apprezzabile la tua versatilità ma a mio parere dovresti modellare le voci degli spiriti che attorniano il poeta con più cura, ad esempio:
"Le mie dita
rapite dal senso d'abbandono
scorrono in moto inverso
sui merletti ruvidi
di questi ruderi
una volta
gloriosa torre d'avorio
d'ebano
e marmo"
(Questa strofa potresti contestualizzarla come fosse una lettera che la protagonista sta leggendo, oppure una vechia pagina di un diario, o il ricordo di un sogno, l'eco di uno spirito).
(Qui sotto inizi a pensare a quelle voci o quella voce e quindi lo scriverei in prosa)
Distinguo lamenti uditi appena da folle trascinanti grigie figure dal deserto al fiume e cerco di rilassare le mie palpebre stanche in una volontaria chiusura di sipario ma tese m'insanguinano gli occhi e guardo lampeggiare il mio riflesso nell'acquitrino verdastro, pozza di speranza ai miei piedi.
(seguendo questa linea secondo me dai più spessore al testo sfruttando la forma per evidenziare i contenuti, quindi continuerei alternando i versi, "la voce" alla parte narrata in forma di prosa)
"Dove sei
mia volontà perduta
dove
ti hanno gettata?
Mai
verranno a riprenderti"
Se solo la pioggia potesse annegarmi, se il vento disfare potesse le mie fattezze in cenere, se la mia pelle tiepida
smettesse d'esser liscia come una foglia lucida o il petalo, se questi pensieri potessero ingoiare e sublimare...
Se questi capelli irriconoscibili frattaglie rosse, sparsi sul mio profilo terrorizzato smettessero di schiaffeggiarmi.
Se il mio ventre vuoto non desiderasse la morte trapassato dal desiderio, dalle tue membra ghiacciate forse...
(Questa parte la trovo molto shakespeariana
Potresti anche usare l'espediente della follia per giustificare la presenza di una seconda voce o natura nella protagonista ovvero distinguere una voce che rappresenta i pensieri consapevoli e una voce segreta che la protagonista sente nella sua mente.
"Forse potrei decider di seguire
quella folla vagante
e lasciar cadere a picco
queste povere pietre
tra i flutti e la pece"
Ma il mio spirito disubbidisce al logico e resta un contrappeso e lascia al caso ricordi stremate carcasse senza degna
sepoltura...
(Forse sono io troppo visionaria ma se unisci i versi che ho tarscritto tra virgolette e li leggi come fossero un unico testo e fai lo stesso con la parte che ho messo in forma di prosa, vedrai che sembreranno proprio i discorsi di due voci, due presenza seppur molto legate)
Fammi sapere che ne pensi ;P
P. s. L'atmosfera mi ha ricordato molto quella di un film che ho amato molto "The others" di Amenabar
Anonimo il 04/11/2009 22:40
Mamma lunga ma bella, il ritmo perfetto ha fatto si che nin mi stancassi nel leggerla, anzi. Complimneti
- grazie infinite a tutti!!!!!!
un abbraccio!!!!!
Laura
ps---per ferny:
grazie dolcissimo...
bacino di fata
per Cristiano:
adoro il gotico... anche in musica... anche..
Anonimo il 04/11/2009 12:12
... è bellissima... (scorrono in moto inverso)...!
- il tuo scrivere rievoca antichi racconti gotici... è una scrittura che mi fa goder della parola. brava
- Dolce laura strugente e bella in un viaggio attraverso i meandri dell'anima. brava! bacio Ruben
- amaramente bella...
- La ragione cede il passo, il fiume irruento scava percorsi di pura casualità che donano brio e vita alle nostre attese. divina come sempre cara Lau, baci. tantissimi.
Anonimo il 03/11/2009 21:50
Meravigliosa.
- Sublime. Complimenti!
- bravissima come sempre
Anonimo il 03/11/2009 19:32
sei bravissima come sempre... cara Laura. ti mando un bacio da cinque stelline
- una tristezza disperata descritta in versi sublimi... La trovo Bellissima
- scrivi in modo meraviglioso, che qualunque cosa tu scrivessi sarebbe poesia, però mi dispiace leggere in questi versi, tanta tanta amarezza, quasi desiderio di morte, non voglio sentire parole così tristi dalle tue labbra. il poeta triste sono io. che ti metti a farmi concorrenza? un abbraccissimo sincero.
- mi hai commosso fatina
un abbraccio
Anna
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