Eri tu che nella sera sfiorasti le mie labbra
Dentro il freddo risaliva ma poi lentamente se ne andava
Alla gente che ti chiese tu negasti il mio nome
Lasciando deluse in un paese le chiacchiere delle persone
E il mistero ci avvolgeva e crescevano le emozioni
Restan sorde le parole di chi consiglio fa professione
Io ti giuro che fui vergine al nostro primo appuntamento
Che ero lì ad aspettarti non volendo e non sapendo
Ma decisi di sorprenderti ancora giocando le mie poche carte
Restando vittime del nostro passato io del mio e tu degli altri
Scesero così silenzi ingenui su luoghi in cui ci eravamo incontrati
La città prendeva fiato attraverso gli sguardi degli innamorati
Un camice bianco si presentò dinanzi ai tuoi occhi da bambina
Di cui ricordi la sua prima volta, e la seconda più forte di prima
Fu una storia di odio e dolore che non volevi raccontare
Stesse sembianze stesso volto di chi ha qualcosa contro cui lottare
E così ti sei sentita diversa di fronte ai sogni della tua età
Annegando il mio buon costume e la tua voglia di sincerità
È come se fossi qui, Baby accanto a me in questo momento,
Eppure c'è una sedia vuota ed è proprio questo che mi dà il tormento
Conobbi tuoi amici quando decidesti di andare via
E cui chiedevo il mio nome e non rispondevano per cortesia
Ma mi parlavano di una luce accesa quando le tenebre erano più scure
E del tuo volto che si sporgeva mostrando tutte le paure
Mi confidò qualcosa di te me lo disse proprio lei
ti affacciavi a guardare una stella, una lacrima scendere e dir dove sei?