Incontro l'amico dopo anni d'assenza,
a fatica lo riconosco da lontano.
Ne è passato di tempo
dopo che le strade si sono divise.
Anche lui a fatica mi riconosce.
Per un attimo, eterno,
ci guardiamo senza dire parola;
è forte l'emozione
di questo incontro improvviso,
capitato per caso
In un punto imprecisato
Della nostra esistenza.
Tante storie da raccontare,
vecchi ricordi che, improvvisi,
alla mente riemergono come titani,
che a fatica cercano la strada
verso una nuova luce; tante storie nuove,
esperienze nate da quel che eravamo,
quando insieme, per il mondo,
cercavamo una ragione di vita,
una nuova dimensione da opporre
a quella che a noi sembrava ci avesse imprigionato.
Ciao, quanto tempo eh?
E pensare che non credevo
di rincontrarti più.
Diciamo insieme sorridenti.
Sono proprio contento sai,
non ci siamo più visti da quando te ne sei andato.
E a quel punto i ricordi riaffiorano,
premono alla mente con ostinata determinazione,
Con feroce violenza.
Impossibile fermarli,
impossibile ordinarli.
Escono senza nessun sforzo.
Liberi, se ne vanno per conto proprio.
Diveniamo, noi, mezzi passivi
d'una realtà a noi quasi ignota
Eppure, da immense distanze siamo divisi.
Da baratri incolmabili d'esperienze lontane
che col presente più nulla hanno a che fare.
In tempi diversi vissute.
Il presente pur formandosi su esperienze comuni
S'è dipanato in modi diversi a noi estranei.
È comunque bello rivedere l'amico
seppur diversi nel tempo diventati.
Un filo invisibile.
Un raggio di sole.
Ci tiene uniti
per sempre.