Ho scalato le vette alte dell'orgoglio,
ho nuotato attraverso i mari dell'umiliazione,
ho vagato per le valli aride della dimenticanza,
con la sola convinzione che il dolore
non fosse altro che un figlio ribelle della fantasia.
Che la memoria fosse incapace di perire
Sotto i dardi della futilità che oggi ti conquista.
Ma ora la rinuncia ha il sapore amaro
Dell'illusione.
La mia resa non sa né di sconfitta né
Di fiero prender le distanze.
La lotta, il dissidio, il peregrinare son finiti,
annegati dall'orrore di questa tua incuria.
Che un addio potesse aver un suono così sordo
Non lo sospettavo, eppure ora,
le briciole della mia rassegnazione
ti toccherà gustarle in silenzio.