E adesso, puoi chiedermi scusa,
con coppe di mani ripiene di lacrime.
Puoi venire, col viso contrito
ed il labbro sporgente,
a cercare per terra parole da dire.
Puoi sognarmi, più spesso di quanto sopporti,
ricoprire ogni angolo e spazio;
sarò tanto grande da avvolgerti,
e poi sconvolgerti.
Puoi pensarmi, tra fluidi ed umori di donna,
a nutrirmi.
Puoi sentirmi lontano, sorridere
a discorsi inventati, a far ridere un'altra.
Puoi aspettare, che ti porti il mio vino
che fermenta impetuoso,
e sperare, che non sappia di aceto.