Gli scorpioni danzavano in sequenza
avvicendandosi con ordine
punsero indistintamente
prede e figliolanza
servendosi del veleno
a lento
rilascio
Sorvolando un'aiuola
al ferro sottostante
decimavo con bombardamenti
d'occhiate indifferenti
le impalpabili figure che popolavano il palco
mentre la pala
attendeva il mio sudore
per seppellire
i resti delle alghe
È linfatico
appartenere a certe razze
incolore e insapore la parlantina forbitante
sbuffetti colorati le pozioni mortali
oli di ricino da altre bocche colanti
divisioni parallele le infarinature
teologiche
Chi sarà mai
il sopravvissuto
al logorante dissolvere della parabola di fumo?
Le piante vibrano e cantano
e urlano!
Un piede schiaccerà
la danza degli aracnidi
con la dovuta attenzione
al veleno
e alla voglia
di danzare...