Prima che il ricordo svanisse
Guardò in alto le stelle fisse
Segnò Amore in ordinate e Rimpianto in ascisse
E piegato il foglio scrisse:
"L' autunno, la stagione degli amanti
È andato, annacquato dai rimpianti
Le foglie cadute, i rami pesanti
Danno ombre sorde, in certi istanti
L' autunno mi ha visto protagonista
Ho perso foglie, già! Ho perso di vista
I sogni... in letargo senza una provvista
Né la certezza che un risveglio esista
Mi son tagliato dietro tutti i ponti
Con te ho chiuso per sempre i conti
Per distruggerti, sai, senza sconti
Per raccontarmi nuovi racconti
Oggi mi lascio indietro tutto il resto
Voglio star bene, rimettermi in sesto
Poi so che non ti importa più di questo
E non ti importò mai, se sono onesto"
Prima che il diagramma apparisse
Cambiò Rimpianto con Dolore in ascisse
E vedendo tremolare le stelle fisse
Parlando al foglio disse:
"Se penso che mi tocca andare avanti
Senza miraggi più di nuovi incanti
Tra passi falsi e granchi ingombranti
L'idea mi schiaccia. Molto meglio che la pianti
Questa mia difesa oltranzista
Tutti i calcoli le pose da artista
Queste lacrime che annebbiano la vista
E che, pieno di dubbi, torni in pista
Tornerò a scalare monti
A sfidare i giorni, mi ritorneranno i conti?
Riuscirò ad affrontare i vecchi affronti
prima che nuovo addio mi smonti?
O finirò nel buio pesto
sprofondato troppo presto
magari dopo avere scritto un manifesto
col sangue di un ultimo gesto?"
In cielo più non c' eran stelle fisse
Tutto nero, tutto scuro, un' eclisse
Ma era l' autunno, non l'apocalisse
Da quel giorno, senza più calcoli, visse.