Quando le foglie
si tingono di tramonto,
quando l'estate
raggiunge la sera,
è tempo
di guardare indietro,
a quello che hai preso,
a quello che lasci.
Quando le nubi soffuse
chiudono gli orizzonti
umani, fermandone i sogni,
gli sguardi scendono a terra
e il tempo si ferma
come pure le fronde.
Anche la luce tace
e rispetta il silenzio
di un mondo che chiede riposo
e introspezione.
Non più salire al cielo
superando i limiti
ma scavare a fondo
cercando gli stessi,
traccianti un'identità perduta.
È ora di rientrare
nelle stanze del desiderio
per tornare
ad ascoltare le domande
prima di inseguire
le risposte.
Era tanto che non stavi
con te stesso,
lasciato solo
perchè sempre in compagnia.
È come una linea
che ritorna
al punto di partenza
per godere
dello spazio
che ha vissuto,
del tempo
che ha solcato.
E stupito contempli
il sapore di qualcosa
che si chiama pace.