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Turbam
Non andiamo d'amore e d'accordo
Io e quel vecchio balordo - di Seneca
... e ti spezzo una lancia, Nerone,
che anzi hai avuto ragione - da vendere,
se, per arderne i libri rimasti,
tutta Roma pensasti - d'accendere.
Io non amo chi fa la morale,
per nascondere il male - che razzola,
come il Saggio dalle chiome intonse
fa vedere che non se - le spazzola,
solamente per far meglio in modo
che non venga nessun nodo - al pettine!
... Ma fra quelle sue "Lettere", spicca
Un'autentica chicca: - la settima.
La turba,
la turba,
mi turba!
Fin dai teneri anni del gioco,
ero un piccolo poco - socievole;
la campana della ricreazione
già mi dava un magone - spiacevole.
Mi ricordo quando m'hanno uscito
Quel biglietto d'invito - traumatico
Col mio nome sulla festicciola
Del compagno di scuola - antipatico:
tutti gli altri a augurargli dei pesti
"cento giorni di questi" ... ed il multiplo,
mentre io, sotto ai colpi di tosse,
gl'auguravo che fosse - il suo ultimo.
La turba,
la turba
mi turba!
Ogni sabato, in sala da ballo,
Io mi appallo, ... mi appallo - da subito!
E mi trovo in un tavolo ai lati
Con gli occhioni annoiati - ed accubito,
a scrutare, attraverso un bicchiere,
mille schiere d'intere - combriccole,
che un bicchiere, benché siano in molte,
basta a far mille volte - più piccole.
E non passan due giri di ballo
Che mi vengon due balle - che girano.
Questi posti che ispirano gioia,
uh, che noia, che noia - m'ispirano!
Io m'annoio, m'annoio, m'annoio
Come un vecchio squarquoio - nevralgico.
E di sabato, specie, mi sento
Che in effetti divento - nostalgico,
quando càpito in mezzo alle gare
a chi riesce ad alzare - più il gomito,
a chi riesce a insozzare più strade
di guastade e guastade - di vomito.
Come dicono i miei, tutt'e due,
ogni tempo ha le sue - turpitudini!
Ma... lasciatemi la nostalgia
Per la mia, per la mia - solitudine.
La turba,
La turba
Mi turba!
Non invidio chi va in discoteca,
né chi guida alla cieca, - in combriccola;
a me basta guidare anche un tandem,
per passare una grande - ora piccola
a sorridere di barzellette,
di già dette e ridette - bazzecole,
a sorridere di scaramucce
fatte ancora di bucce - e di tegole,
fatte ancora di quei tradimenti
fra cornuti e contenti - condomini...
... a sorridere, sciocchi e sinceri,
per sentirci più veri, - più uomini.
La turba,
la turba
mi turba!
O lettori a cui sono rivolto,
concedetemi un risvolto - inedito
-e scusatemi se vi diffamo!-
ma se proprio dobbiamo - dar credito
alla massima da scolaresca,
che a due a due vanno le scarabattole,
quelle a muoversi insieme allo stuolo,
a pensarci, son solo - le piattole.
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