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Turbam

Non andiamo d'amore e d'accordo
Io e quel vecchio balordo - di Seneca

... e ti spezzo una lancia, Nerone,
che anzi hai avuto ragione - da vendere,
se, per arderne i libri rimasti,
tutta Roma pensasti - d'accendere.
Io non amo chi fa la morale,
per nascondere il male - che razzola,
come il Saggio dalle chiome intonse
fa vedere che non se - le spazzola,
solamente per far meglio in modo
che non venga nessun nodo - al pettine!
... Ma fra quelle sue "Lettere", spicca
Un'autentica chicca: - la settima.

La turba,
la turba,
mi turba!

Fin dai teneri anni del gioco,
ero un piccolo poco - socievole;
la campana della ricreazione
già mi dava un magone - spiacevole.
Mi ricordo quando m'hanno uscito
Quel biglietto d'invito - traumatico
Col mio nome sulla festicciola
Del compagno di scuola - antipatico:
tutti gli altri a augurargli dei pesti
"cento giorni di questi" ... ed il multiplo,
mentre io, sotto ai colpi di tosse,
gl'auguravo che fosse - il suo ultimo.

La turba,
la turba
mi turba!

Ogni sabato, in sala da ballo,
Io mi appallo, ... mi appallo - da subito!
E mi trovo in un tavolo ai lati
Con gli occhioni annoiati - ed accubito,
a scrutare, attraverso un bicchiere,
mille schiere d'intere - combriccole,
che un bicchiere, benché siano in molte,
basta a far mille volte - più piccole.
E non passan due giri di ballo
Che mi vengon due balle - che girano.
Questi posti che ispirano gioia,
uh, che noia, che noia - m'ispirano!

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2 commenti:

  • Anonimo il 03/06/2011 13:58
    miiiiizzeca... grande!
  • loretta margherita citarei il 15/11/2009 06:53
    molto bella scorre veloce, fluisce bene

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