Nemmeno questa fine mi appartiene
o le sue ancore
da levare
o le sue reti
da gettare..
In un porto
di meraviglie
messo a punto da una sirena
malinconica
il mio piede
non toccherà
mai più quella pietra
ferma
e terrificata
da una mia partenza
eventuale
o dalla decisione
per l'annegamento
delle branchie
La città
cerca d'assorbirmi
nei suoi abitacoli
nelle sue porte senza maniglie
ma l'occhio d'un
pennone
osserva
nell'apparente distrazione
il movimento delle mie vele
soffiandomi addosso
onde di schiumosi
dubbi
Nessun attracco
cui ormeggiare
e lascio uccidere il mio orgoglio
calpestando il mio ponte
scalza e prematura
Morire sul nascere
é peccato grande
come
nascere davvero
in punto di morte