Il ritmico suono
di questa falsa orchestra
entra dalla finestra,
mentre, con leggiadria,
una mano esperta
pizzica un banjo solatio.
Il tuo corpo si scuote,
le spalle si muovono
al ritmo del tamburo,
mentre fremi, ondeggi,
oscilli, ancheggi.
Le tue mani accarezzano
il corpo invitante,
scivolano, dolcemente,
sulla camicetta
che s'apre e vola sul letto,
hai solo il reggiseno,
intuisco, anzi conosco il tuo seno,
i tuoi occhi neri
ardono di desiderio.
La vesta caduta
mette tutto a nudo,
con mossa felpata
le calze hai sfilato,
vedo le tue gambe affusolate,
il desiderio è dirompente,
la gola ardente,
le labbra bruciate;
non è finita,
con movimento lento
sfili il reggiseno, dolcemente,
il ritmo aumenta
ed anche il mio tormento
mentre vola via
l'ultimo indumento,
preludio efficace
a pose tanto amate,
altrettanto esercitate.
Mi sei vicina,
introdici la tua mano
nei bottoni dei pantaloni
che scivolano via,
siamo tutt'uno.