Solitudine e silenzio...
cinta da questa ressa di esistenze
Che par fiutino quel che ti ho fatto
E mi scherniscono
mi scrutano come l'ematofaga
che si è sfamata del tuo sentimento
e come tale una volta appagata è volata via
per bramare sostentamento in un altro animo
Spintoni e urti improntano sulla mia pelle
Il disfacimento della nostra passione
Ad opera dei miei intrallazzi
Ma non sradicano
La mia anima abbarbicata allo strazio
Per il male che ti ho fatto
La vergogna macina il mio cuore
Lacrime che hanno il sapore dell'afflizione
Versano sulle mie mani che occultano
Il mio viso raggrinzato da turbamento e rimpianto
Risi e sussurri si susseguono
Hanno il fonema di imprecazioni
Contro le mie vili azioni
Pace non trovo per quel che ho fatto
Per quel che ho perduto... per sempre
Mi abbandono svuotata a questa folla
Faccia razzia di me
Magari riuscirà ad estirpare
Il dolore che porto in seno