Sambuca e porte rotte..
Bere lentamente degustando la solitudine,
si mischia bene quando medito
in questo palazzo mai finito,
a contatto con freddo di cemento
grezzo come i pensieri senza metafore..
Una sigaretta senza filtro il mio parlare
a questi muri incompleti
a questi ganci di ferro
a queste nuvole lasciate a metà
da una mano inesperta..
Viaggiare, partire.. Scendendo risalire le correnti
Porto dopo porto casa dopo casa
Portarsi via i particolari che fanno di un viaggio
quello che è
Il sapore della colazione d'albergo
Il sapore dei baci in un letto straniero
Il sapore sulle labbra in questo risveglio
e le tende di un colore che non ti va
La moquette silenziosa da ipnotizzarti
con quelle trame che portano nostalgia di casa
Vino rosso e tovaglie di carta terra di siena
Seduto sul tetto di un vecchio edificio bianco
con i muri in rovina mentre il sole tramonta
Solo il cristallo rimane intatto mentre la notte s'avvicina
Tutto quanto è intriso di spazio aperto
lasciato lì per qualche motivo incerto
Finestre aperte su un campo che sarebbe stato un giardino
Erba selvaggia in quel campo e lungo il cammino
Fiori boschivi in quel prato e stretti qui in mano
Polvere di diamante, polvere di strada dura
Tracce profonde di rotte antiche sulla terra scura
Orme di auto orme di umani e di chi c'era prima
Al vento si muovono fronde cariche di preghiere
Si muovono lievi
calde persino in fotografia
Portano i profumi di genti diverse,
mi sembra che respiro il tuo
Viaggiamo attraverso i giorni e
tutto questo tempo ci porta via
Teniamoci forte ai ricordi alle parole all'alchimia
ai gesti incompiuti per portarli in fondo tra noi
Fermo sulla riva d'inverno del mare,
le onde che mi bagnano i piedi
In quel freddo umido intreccio i miei versi
e tutto mi sembra più chiaro
Sarà il cielo che gioca con il mio sguardo
e si inventa i colori
Sarà il sangue che corre veloce per non farmi male
In tasca le foto e i particolari
rubati al tempo che li avrebbe lasciati andare
Un pugno di sabbia in mano
e sempre il vento nel cuore