Facce vuote
dietro siepi
coi fasci di luce
a confondersi
appaiono e scompaiono
insieme si guardano
soli non vedono
Accatastate assi
non stimano ricordi d'avorio
attendono il luccichio della polvere
silvestre
accecare gli ultimi sguardi
azzittire le ultime
parole
Abbracciano di nebbie
sottili croste terrestri
rovesciano piogge silenziose
di nenie cantilenanti
come capelli d'oro
caduti sospiri
bruciano
Sorvegliano stormi d'occhi
labbra a mordersi
cigolanti porte aperte al poi
quelle del prima
richiuse alle spalle
della pietà di maniglia
e del foro di chiave
possibile combinazione
Perdonano
la solitudine dell'agonia
perdonano lacrime
di giglio
perdonano conduzioni di morte
perdonano pensieri di niente
e più
non ricordano
Abbandoniamo lo scudo
della vergogna
zoppichiamo nell'equilibrio
delle grida
arranchiamo nelle viscere dell'innocenza...
... Sentiremo il sapore
dell'erba e la terra
soffocarci il petto
mentre mani
carezzano il buio
per risvegliarlo
alle ali...