l'incoscienza delle emozioni
aveva attenuato quel senso inadeguato del pudore
che accompagnava da tempo
la follia ingannevole del pianto.
bianco candido come steso
ad asciugare al sole
il vello dorato copriva
il pulsare incessante dei pensieri.
la meccanica era ferma.
gli ingranaggi miracolosamente bloccati.
sbocciato in terre arse dal vento,
freddo e pungente,
un sorriso mai visto prima dipinse
una smorfia incerta in viso al pudore,
il susseguirsi dei passi era frenetico.
d'un tratto tutto pareva illimitato,
coperto di stupore indulgente.
un'ammaliante scintilla diede il via
al fragore assordante delle posture
che crollavano in pezzi,
gli edifici rasi al suolo,
le montagne appiattite dall'erosione,
il magna compatto e asciutto,
la faccia scarlatta d'imbarazzo.
per un attimo lo sguardo potè così
vagare più lontano di
quanto aveva mai sognato prima.
ed io piansi di fronte all'incontenibile.