Tic tac l'orologio in tasca
ormai fermo nel suo tempo.
Le lancette scoccano i minuti
ed è tempo di marce, di corse.
Viviamo tutti in un tempo perplesso
ossidato dalla stanca, stupida civiltà.
Società che affossa, annienta
chi nel grigiore del tempo muoversi non sa.
Il battito del tempo
che si muove senza età,
uno stupido compromesso
tra furbizia e onestà.
Oggi ci si crede d'esser unici
ma i secondi passano in fretta,
come passano le stagioni, i pensieri,
dove la nostra colpa è d'arrivare ultimi.
Ultimi come una chitarra malsuonata
poco a tempo, oggi scordata
che insegue, con stanchezza, un metronomo
che sussulta nei suoi tempi... sempre uguali.
Il battito del tempo
che si muove senza età,
uno stupido compromesso
tra furbizia e onestà.
Tic tac l'orologio si è fermato.
Niente potrà ridargli slancio e movimento
meglio fermare questo inutile tempo,
con il fiato corto di questa piccola umanità.